I.S.A. (International Survival Association) – B.E.A. (Bush Experience Academy) – FISSS

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PROGRAMMA  A.F.R.I.C.A. ( African Full Ride Immersion – Comfort & Adventure) – KENYA

Dieci giorni per vivere e conoscere gli ambienti equatoriali dell’Est-Africa insieme a professionisti qualificati e abilitati per i Safari e l’Outdoor Training. Un viaggio intenso e ricco di esperienze, che offre comfort, sicurezza e varie declinazioni del Safari classico ed esclusivo, fuori dai soliti itinerari turistici, nel cuore di un mondo ancestrale che sopravvive ancora autentico e a volte incontaminato.

L’esperienza qui descritta, offerta “all inclusive” solo a gruppi di minimo di 4 e massimo 7 partecipanti, può comprendere facoltativamente anche un training di formazione teorico e pratico su fauna e flora, tecniche di sopravvivenza, esplorazione in savana e antropologia dell’Est Africa.

Richiede solo un minimo di adattamento climatico e comportamentale e offre per contro un appagamento sicuro e inedito, non solo emotivo ma anche cognitivo e psico-fisico.

L’ambiente africano toccato da questo soggiorno è stato definito dai paleo-antropologi “la culla dell’umanità”. Proprio nelle savane nel tardo Pliocene è comparso il nostro genere, qui hanno preso sviluppo la nostra intelligenza motoria ed emotiva, la prima tecnologia su pietra e, forse, il pensiero simbolico a partire da Homo habilis, più di 2,5 milioni di anni fa. Sulla costa orientale oceanica sono transitati i primi Homo sapiens, che dalle rive del sud Africa si sono radiati gradualmente in tutto il pianeta a partire da 200.000 anni orsono. Sette secoli fa, lungo la stessa costa e sulle rotte dei monsoni, ha preso avvio l’economia, la cultura e la lingua Swahili; straordinaria fusione tra il mondo arabo e quello africano con intatte testimonianze etniche, archeologiche e linguistiche.

E’ dunque solo in questi luoghi che si può contrarre ancora facilmente una malattia endemica: quella nostalgia struggente che viene chiamata “mal d’Africa”. E’ proprio come tornare a casa dopo milioni di anni e non potersene più staccare. In certi siti è ancora tutto come all’origine e ci si può immergere nell’ecosistema dei primi ominidi da “ri-esploratori” ancora in stile hemingwayano; a caccia di sensazioni forti e di nuovi saperi per acquisire sensibilità ecologiche e sociali diverse.

Questo viaggio comprende davvero tutto, dai mezzi di trasporto più affidabili agli esperti più accreditati, dai generi di conforto a quelli di conoscenza (manuali e testi di approfondimento).

Anche le accommodation, non turistiche ma “residenziali”, rappresentano lo standard più adeguato per tale esperienza e, dove è possibile, offrono anche il privilegio del lusso, senza snaturare per questo l’intimo rapporto con l’ambiente selvaggio dominante.

Il programma, senza costi aggiuntivi, è adattabile anche a particolari esigenze dei partecipanti. Alcune attività opzionali possono avere un carattere non solo puramente esperienziale ma anche documentaristico, scientifico e perfino sportivo a richiesta (diving, walking safari, foto-video safari, trekking, Outdoor & Survival training). Chi avesse motivi, anche professionali, per trasformare questo soggiorno in uno stage formativo (docenti e studenti universitari, tour operator, istruttori e guide naturalistiche, personale aziendale) può anche avvalersi di un attestato specifico del nostro ente che fa capo alla FISSS (Federazione Italiana Survival Sportivo e Sperimentale).

Il gruppo sarà assistito, dall’arrivo a Mombasa fino alla partenza, da operatori FISSS esperti, da antropologi, da guide safari italiane anche autorizzate al porto d’armi e da personale locale; tutti professionisti preparati e attrezzati per gestire ogni evenienza a tutela dei partecipanti e pronti a fornire loro qualsiasi supporto necessario per un viaggio sicuro e senza problemi.

BAGAGLIO CONSIGLIATO: borsone robusto o piccola valigia, più zainetto o borsa a tracolla come bagaglio a mano; camicie e T-shirt, calzoni lunghi in tessuto leggero e traspirante (non mimetico e non sgargiante); k-way; felpa leggera; costume da bagno ed eventuale maschera e boccaglio per lo snorkeling; scarpe comode, robuste e non pesanti; sandali water proof allacciabili con suola in gomma dura; cappello a tesa larga o con visiera; occhiali da sole; coltello multiuso; mini-lampada frontale; fotocamera e binocolo personale; cellulare (c’è campo quasi ovunque e si trovano schede locali economiche per chiamate all’estero e usare internet). E’ utile non portare capi ingombranti ma vestirsi a strati leggeri anche utilizzabili durante il soggiorno.

DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA

1° GIORNO

Volo per il Kenya con ARRIVO a Mombasa (8 ore circa il diretto con voli charter e almeno 12 ore con voli di linea e scalo intermedio). Transfer dall’aeroporto in auto (circa 2 ore) fino alla prima accommodation sulla costa sud, in cottage residenziali privati dotati di ogni comfort, piscina, garden e servizio di vigilanza anche notturno. E’ direttamente affacciato sull’oceano nella baia di Mbuyu Beach a Msambweni (località non turistica ma rurale, vicina al confine con la Tanzania, dove vive ancora una comunità di pescatori tradizionali).

2° GIORNO

Prima AMBIENTAZIONE e relax; passeggiate sulla splendida baia e osservazioni naturalistiche. Colazione, pranzo, “happy hour” dopo il tramonto, cena a base di granchi, pesce pregiato, frutti tropicali, vino e cordiali. E’ previsto anche un briefing preliminare sul programma, con informazioni su flora e fauna stanziale, su barriere coralline e maree, sulla cultura delle popolazioni locali (note storiche, antropologiche e indicazioni comportamentali).

3° GIORNO

Saranno proposte VARIE ATTIVITA’ possibili: piccola escursione a piedi sulla costa (in bassa marea); osservazioni delle risorse ittiche, e delle tecniche dei pescatori, note sui costumi e l’economia locale; visita a una antica roccaforte araba diroccata (fino a due secoli fa destinata allo stazionamento e alla deportazione degli schiavi); uscita in mare su piroga locale a vela e bilancieri scavata in tronco di mango e pesca con l’equipaggio; bagno a ridosso della barriera corallina; raccolta di noci di cocco (tecniche di salita sulle palme, trattamento e consumo dei frutti freschi).

4° GIORNO

Colazione e trasferimento a FUNZI, un’isola vicinissima alla costa dove esiste un autentico villaggio Swahili (con mezzi motorizzati o volendo a piedi per 10 chilometri sulla riva, lungo spiagge suggestive e attraverso foreste di mangrovie, accompagnati da una guida locale).

Escursione in barca per risalire l’estuario del fiume Ramisi e inoltrarsi all’interno della foresta a galleria per avvistare avifauna e coccodrilli. Visita al villaggio tradizionale, osservazioni dirette delle pratiche quotidiane, del trattamento dei cibi, della vita sociale, degli arredi e degli strumenti domestici essenziali. Bagno al largo su di un banco di sabbia corallina immacolata e ricca di stelle marine dai fantastici colori . Lunch a base di aragoste, granchi delle mangrovie e pescato locale. Nel tardo pomeriggio ritorno alla base per bagno, aperitivo, ricca cena, notte stellata e sonno profondo.

5° GIORNO

Colazione e trasferimento (facoltativo ed extra) al parco marino di WASINI, sul confine con la Tanzania. Escursione in Dhow (il natante a vela di origine araba tipico di tutta la costa) attraverso selvagge isole deserte, navigando tra i delfini.  Sosta su un’isoletta, che emerge solo in bassa marea, per osservare con pinne e maschera i limpidi fondali corallini ricchi di pesci, tartarughe e coralli variopinti. Lunch al ritorno, nel primo pomeriggio, in un rustico ristorante locale che serve enormi granchi interi (è tradizione che ogni commensale ne spezzi il carapace con apposito randello). Ritorno a Msambweni nel tardo pomeriggio, per un tramonto capace di commuovere chiunque e per una cena e serata conviviale. Chi non volesse effettuare questa visita può scegliere di praticare altre attività come il tiro con l’arco, la pesca, le passeggiate in spiaggia e al villaggio, o dedicarsi al relax.

6° GIORNO

Colazione e mattinata libera per una visita a piedi al mercato locale di Msambweni, o per una balneazione prima di pranzo. Eventuale visita -facoltativa ed extra- al parco nazionale delle Shimba hills (foresta equatoriale costiera e collinare con ecosistema straordinario ricco di ogni specie arborea e faunistica, tranne i grandi felini). In alternativa: visita ad altre località suggestive limitrofe come Diani Beach, la prima importante meta turistica della costa con incantevoli spiagge e famosi resort di lusso già frequentati da Hemingway per la pesca d’altura fin dagli anni ’50 del ‘900.

Con un buon cocktail, una buona cena e una buona nottata si concluderà il soggiorno sulla costa.

7° GIORNO

Dopo un breakfast all’alba, partenza in auto verso l’interno attraversando prima Mombasa e poi un magico paesaggio che si trasforma gradualmente in savana fino a un’area limitrofa al parco nazionale dello Tsavo west, le Taita Hills. A fine mattinata si raggiungerà la immensa riserva naturale privata del Lualenyi Camp, un campo base esclusivo allestito sulle pendici di un’altura e  affacciato su uno sterminato e superbo territorio di savana aperta, in vista del lontano Kilimanjaro e delle vicine Taita hills.  Dopo l’impegnativo percorso fuoristrada degli ultimi 20 chilometri sarà gradito un robusto lunch di accoglienza e l’accommodation in grandi tende safari di lusso a 2 o 3 posti, arredate e dotate di servizi, prese elettriche, doccia interna e veranda per sedute meditative sul panorama mozzafiato. Già subito si potranno avvistare branchi di elefanti e falchi in volo.

Dopo un giusto riposo, a metà pomeriggio è previsto il briefing di una guida safari italiana su fauna e flora di savana (nozioni di etologia animale, caratteristiche e salvaguardia dell’ecosistema, tecniche di percezione e osservazione dei selvatici, comportamento da adottare). Seguirà verso il tramonto il primo “game drive” in fuoristrada nel bush, per i primi incontri ravvicinati con i veri  padroni di casa dello Tzavo; dai bufali alle zebre, dalle giraffe ai leoni, dagli struzzi ai leopardi.

Il ritorno al campo è nel buio del crepuscolo, e subito viene servito un aperitivo all’aperto, solo alla luce di un grande fuoco, per distendersi e commentare le prime esperienze.

Più tardi sarà servita una cena superba, attorno al grande tavolo del  maestoso living-lodge, aperto sulla notte equatoriale e circondato da infiniti chilometri di “altrove” senza umana presenza, gremiti

di creature sempre impegnate in una sopravvivenza spietata e impellente, prive di dubbi esistenziali come noi. La percezione del silenzio, totale e quasi implosivo, interrotto solo a tratti da suoni misteriosi, qui eccita l’immaginazione e mette in allerta i sensi in modo atavico. Quei venti metri di distanza fra le tende la prima notte sembreranno spazi inquietanti; questo isolamento per la privacy a qualcuno risulterà, per una volta, addirittura eccessivo. Nonostante la garantita sicurezza e la vigilanza degli “ascari” (le guardie notturne del campo), il nostro cervello, prevalentemente emotivo, qui stenta a porsi in modalità razionale; e si ritorna a essere ominidi perduti in un universo che ci sta solo ospitando e che ancora non ci appartiene del tutto.

8° GIORNO

Levata prima dell’alba (facoltativa ma imperdibile). Ricca colazione e subito dopo un safari, nella savana che si risveglia in colori alieni. Il lieve ronzio del grosso Toyota con motore al minimo che ha lasciato la pista e si apre la via tra l’erba alta; le acacie tortilis a ombrello; le euforbie a candelabro; i rossi termitai; l’ombra del  tracker in perlustrazione che si profila al primo sole.

All’inizio è la guida che avvista sempre prima gli animali. Mentre ne indica la posizione, ne precisa la specie sottovoce (perché è d’obbligo il silenzio) e spegne il motore. Adesso è il momento del binocolo o della cattura fotografica. Più tardi sarà possibile effettuare anche brevi ricognizioni a piedi, seguendo il tracker con cautela, protetti alle spalle dalla guida (opportunamente e obbligatoriamente armata) pronta a intervenire segnalando possibili pericoli e a mostrare tracce o segnali eloquenti di quelle presenze ambite e insieme temute.

Nei parchi nazionali tutto ciò sarebbe impossibile; lì infatti è obbligatorio restare in auto, distratti da troppe videocamere giapponesi e dal cicaleccio turistico, come allo zoo e senza quel mix di aspettativa, serietà, rispetto e stupore che ogni tipo di avventura, anche minima, richiede.

A Lualenyi non è sempre garantito avvistare tutti i grandi selvatici di savana, ma si percepisce fin troppo bene che loro ci stanno attorno e vedono noi. Se si degnano di apparire è esaltante, ma  sembra già miracoloso essere loro accanto, percepirne gli odori e seguirne le tracce fresche.

A sole alto e implacabile si ritorna al campo per il pranzo, al quale potranno far seguito altre informazioni, a cura dell’Istruttore FISSS, su tecniche di orientamento, principi di autonomia e salvaguardia in azioni esplorative, metodi per l’allestimento di un campo provvisorio in savana (flying camp) e per il Survival (recuperare e potabilizzare l’acqua, accendere un fuoco, costruire un riparo sicuro con un recinto di rami spinosi detto “boma”, affrontare emergenze e pericoli). Nel pomeriggio verrà proposto un altro “game drive” fino al tramonto, da godere presso il Lion Rock, un’altura rocciosa che sorge in mezzo alla piana sterminata e che ospita leoni, leopardi e la vecchia tomba di un inglese troppo innamorato del luogo. La vista di quell’immenso spazio silente, interrotto solo dal Kilimanjaro sull’orizzonte e incendiato dall’ultimo sole, da sola può valere questo viaggio.

Se la situazione faunistica risulta ragionevolmente sicura, a discrezione delle guide qui è possibile affrontare anche l’esperienza unica (solo per survivalisti) di un pernottamento nell’ignoto, lontano dal campo base e nel cuore della savana, protetti solo da un un “boma” di spine con un grande fuoco al centro, all’addiaccio o in leggere tende tattiche. Anche la cena sarebbe diversa, a base di carne arrosto e ugali (polenta bianca di mais, tipico piatto keniota) e seguita dai generi di conforto tipici delle notti africane, per chi beve e chi fuma. Il sonno non arriverà certo subito; prima di alternarsi nei turni di guardia, le guide intratterranno gli ospiti con racconti e testimonianze di tante avventure (in ogni Safari che si rispetti non può certo mancare questa cultura orale). Mille stelle e mille occhi brilleranno nel buio; qualcosa di strano ogni tanto romperà l’inquietante silenzio e sarà oggetto di sommesse interpretazioni. Finché l’alba non vincerà, come sempre, la notte.

Qualcuno forse dovrà trattenere l’impulso irresistibile di dormire sul fuoristrada lì vicino, sempre pronto a trasferire al campo base chi dovesse avere ripensamenti.

9° GIORNO

Dopo una lauta colazione, altro “game drive” all’alba per nuovi avvistamenti faunistici. Chi lo desidera potrà affrontare, opportunamente scortato, una parte del tragitto a piedi per cercare emozioni più forti. Poi ci sarà la sorpresa di un ricco lunch servito al tavolo, ma sotto un baobab in piena savana.

Dopo una doccia al campo base, triste commiato dal Lualenyi Camp nel primo pomeriggio e rientro a Mombasa con sistemazione in un confortevole hotel del centro.

10° GIORNO

Se l’orario del volo di ritorno lo consente, è possibile effettuare una visita alla città vecchia di Mombasa presso il porto, al forte portoghese del ‘400, ai mercati e ai negozietti di artigianato tradizionale (gli spostamenti sono facili a piedi o con i “tuc-tuc” -veloci moto-taxi cabinati a tre posti-). Oppure si può prenotare una cena raffinata sulla baia, di fronte alle luci di una metropoli caotica ma affascinante. Il transfer dall’albergo all’aeroporto dura circa 30 minuti. La partenza per l’Italia comporterà una certa dose di tristezza, con nostalgia garantita fin da subito.

COSTI 2019 e NOTE INFORMATIVE

1.600 Euro a persona per tutto il programma e i servizi descritti, tranne due escursioni  facoltative ed escluso il costo del volo con necessaria polizza assicurativa e del visto di ingresso (stimabili in media 600 Euro per la classe economica, a seconda del periodo, dell’operativo e della compagnia). Sconto del 10% per gruppi completi di 7 partecipanti.

Particolari esigenze di programma, alloggiamento e cibo vanno dichiarate prima della partenza.

In Kenya non sono necessarie vaccinazioni e profilassi particolari.

E’ possibile prolungare il soggiorno sulla costa a prezzi modici ed effettuare altri safari in Kenya e nella vicina Tanzania.

I mesi più favorevoli per condizioni meteo e disponibilità logistiche vanno da ottobre a marzo.

Il viaggio è fattibile a qualsiasi età a partire dall’adolescenza e non richiede particolari doti fisiche.

Chi opta per un’esperienza “Survival” più spartana nelle medesime location e fa parte della FISSS, può risparmiare notevolmente concordando lo stesso programma con una logistica più economica.

PER INFO: info@isasurvival.it    Tel./Fax 011-8196157 – Cell. 349 7729702 / 393 8609020